La donna


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Viaggio a Kandahar

Geografia

Testimonianze: Viaggio a Kandahar


Nafas, una giornalista afghana che da tempo si è trasferita in Canada, torna nel suo paese natale per salvare la sorella mutilata che minaccia di uccidersi il giorno dell’eclissi di sole.
Durante il suo viaggio, molto lungo e faticoso coperta sempre dal burka, incontra un bambino espulso da una scuola perché non sapeva leggere il corano, questo, per 50 dollari è disposto ad accompagnarla a Kandahar. Durante il cammino nel deserto si fermano ad un pozzo per bere un po’ d’acqua, ma l’acqua era infetta e così si ammala.
È costretta a fermarsi da un medico.
In questa scena si vede molto bene che le donne non possono essere assolutamente viste dagli uomini che non sono i loro sposi.
La stanza è divisa in due da un velo scuro con un piccolo buco da cui il dottore visita le pazienti.
Medico e pazienti non possono neanche parlare tra loro, ma c’è sempre bisogno di un intermediario.
In realtà il medico da cui si fa visitare Nafas non è un vero medico, ma è un nero americano andato in Afghanistan per cercare Dio.
Lui le offre un passaggio fino al campo della croce rossa, ma prima di partire le dice di mandare via il bambino perché non ci si può fidare.
Al campo della croce rossa ci sono due dottoresse che danno protesi di legno ai molti mutilati dalle mine che sono presenti per strada.
Le protesi vengono paracadutate dagli elicotteri e devono attendere un anno prima di avere protesi forti in grado di camminarci.
Qui incontra un uomo che è disposto ad accompagnarla a Kandahr, si uniscono ad un corteo di spose, ma all’ultino controllo prima della città l’uomo viene fermato.
Nafas, percorre tutto il suo viaggio con un registratore e vede che la donna afghana viene trattata in modo brutale, è costretta a coprirsi, non può essere curata degnamente ed è costretta a vivere nel buio.


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